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Note culturali e storico-artistiche di Guglionesi
Sorta dopo la distruzione dell'antica città di Usconio (epoca romana),
la cittadina di Guglionesi si distende su tre colli, che si elevano
dalla costa adriatica e dominano la fertile vallata del fiume
Biferno.
La posizione collinare (un'altitudine di circa 375 metri) e la
distanza dal mare (circa 10 chilometri) rendono il paese godibile
nella stagione estiva, quando il centro diviene attivo nelle
manifestazioni popolari e turistiche.
L'origine del nome vede gli studiosi cimentarsi in appassionati
dibattiti: forse deriva dalla guglia (Typha latifolia), pianta
acquatica che nasce copiosamente sulle rive del fiume Biferno e che
bagna le pendici del colle più alto; forse deriva dalla combinazione
di Colle-Nisyus (Colle di Nisio o di Niso), che alluderebbe a Bacco
e al vino, vino, peraltro, di buona qualità che si produce in varie
zone dei colli. |
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Il dato su cui non ci sono dubbi è che Guglionesi è il comune più
vasto, per estensione territoriale, della regione Molise. Il borgo, di origine medioevale, si sviluppa lungo tre assi
principali, collegati da una rete di vicoli caratteristici, che
spesso portano la denominazione di personaggi più o meno importanti
nel panorama nobiliare della zona, e che evidentemente hanno vissuto
nel paese.
La memoria storica del paese tramanda varie tradizioni che, oggi, è
possibile provare a rivivere nei suoi monumenti. |
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Partendo da una fontana medioevale di apprezzabile valore
architettonico, detta fente de nalle (da tradursi in "Fonte di Nallo"),
si arriva al centro storico, dove si conservano i ruderi di un
castello, chiamato dal volgo Castello da capo e risalente all'XI
secolo.
Il castello sorgeva nella parte più alta del paese, nella zona più
strategica del colle e completava una cinta muraria che proteggeva
il centro storico, dove si trovavano i monumenti più antichi. |
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La chiesa di Santa Maria Maggiore, in posizione baricentrica
nell'urbanistica medioevale, conserva la parte absidale della chiesa
romanica e una splendida cripta nella quale fu deposto il corpo
dell'abate Adamo (990/1060-1070), benedettino nato e vissuto in
queste zone, ed oggi santo Patrono, festeggiato il 2 e il 3 giugno,
allorché viene rievocata la traslazione delle reliquie con il
ritorno del carro.
Nel corso della seconda metà del XVI secolo, la cripta fu
interessata dai lavori di affresco, che riguardarono tutte le volte
a crociera, e dalla costruzione di una nuova cappella, laterale e
contigua con lo spazio della cripta, dove fu collocata la statua
argentea del Patrono.
Gli affreschi, che raffigurano episodi biblici, evidenziano, in
alcuni spunti artistici, notevoli doti da parte dell'autore, o degli
autori, ignoti ma ispirati dalla corrente manierista del tempo tanto
da rievocare in qualche studioso forme, colori e sfumature delle
composizioni e degli schemi michelangioleschi. La chiesa di Santa
Maria Maggiore si presenta nell'architettura settecentesca,
costruita su tre navate e in stile barocco.
L'edificio merita una visita anche per alcune tele conservate, opere
di pittori provenienti dalla scuola napoletana, e per una serie di
tavole dipinte di pregiatissima fattura rinascimentale, opere di
Michele Greco da Lavelona (Valona).
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Il monumento più noto nel panorama architettonico nazionale è la
chiesa di San Nicola. I documenti conservati segnalano a Guglionesi
una chiesa dedicata a San Nicola già al 1049, addirittura prima
della traslazione a Bari delle sue reliquie, avvenuta nel maggio del
1087. Con molta probabilità la chiesa citata dai documenti è la
stessa che ancora oggi si ammira nell'architettura romanica delle
sue facciate e in modo particolare nei resti di una cripta rinvenuta
durante alcuni lavori di restauro nel 1970.
Notevoli sono anche gli elementi di scultura architettonica
conservati nell'edificio, in particolare la lunetta del portale dove
sono raffigurati un leone e un grifone in atteggiamento di sfida, un
orante e due rosette in bassorilievo. L'architettura romanica delle
facciate è caratterizzata da una serie di archi aggettanti che
poggiano in modo alterno su lesene e mensoline. Sulla facciata
principale si trova un rosone a colori alternati.
Lo spazio architettonico interno della chiesa conserva molti
elementi originari sebbene l'ultimo restauro ha richiesto
l'integrazione di varie parti strutturali.
Misterioso il dipinto su una colonna della chiesa: una croce
inconfondibile nel colore templare.
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Altro monumento dell'arte sacra è l'attuale
chiesa di Sant'Antonio
da Padova. La chiesa, in origine dedicata a San Francesco d'Assisi,
fu costruita nel tardo medioevo, tra il XIII e il XIV secolo, in
stile gotico-pugliese e rientrava in un complesso convenutale,
edificato dai Minori Conventuali, ed ospitato all'interno della
cinta muraria. Diversi elementi architettonici originari della
chiesa si conservano sulle facciate: i resti di un rosone disegnato
da una serie di palmette che ne tracciano la dimensione radiale; il
portale in pietra, sovrastato da una lunetta scandita da una serie
alternata di pigne e grappoli d'uva, molto stilizzati; le monofore
slanciate che terminano con un arco trilobato.
All'interno la chiesa si presenta in stile barocco con i dipinti
realizzati negli anni Venti dello scorso secolo da un pittore
locale. In una nicchia sono conservati i frammenti di un affresco
cinquecentesco che rievoca una Natività francescana.
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L'assetto urbanistico del centro è arricchito da palazzi storici,
tra i quali spicca quello ducale e dove visse la famiglia Caracciolo.
Di tale palazzo si possono ancora ammirare il bugnato del maestoso
portale, la chiesa di famiglia, dedicata a San Felice martire, e
dove si custodiscono le sacre spoglie e lo stemma ducale dei
Caracciolo. |
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La terra di Guglionesi amplifica la sua rilevanza storica nell'area
del basso Molise con la presenza di due tratturi che alle pendici
l'attraversano e la circondano, e dei quali si tramandano le
leggende e i sapori, sapori che oggi si fondono e si confondono
nella sua tradizione agricola e gastronomica.
Piatto tipico della tradizione locale è la "lasagna in brodo",
presente sulla tavola dei guglionesani nelle ricorrenze festive del
Natale e di Pasqua.
La storia del paese non passa solo per i suoi monumenti principali
ma si appoggia ad una serie di altri edifici, sparsi sul territorio
collinare, che hanno contribuito nel corso dei secoli allo sviluppo
sociale, culturale e artistico della comunità di Guglionesi.
Alcuni degli edifici storici si conservano e si possono visitare,
altri appartengono solo alla memoria storica e ai ricordi delle
persone più anziane. Di questi edifici persi, forse importanti, ai
guglionesani e ai visitatori non resta che leggerne il nome in una
piazza o in un vicolo e provare ad immaginare. |
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Nell’XI secolo il territorio di Guglionesi è stato interessato da un processo di incastellamento, in una prima fase di costituzione sotto il dominio bizantino-longobardo e successivamente potenziato nel contesto dall’espansione normanna...
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