Ingresso al centro storico -
Sorta tra il X e l’XI secolo, dopo la distruzione dell’antica città di
Usconio (epoca romana), la cittadina di Guglionesi si distende su tre colli,
che si elevano dalla costa adriatica e dominano le fertili vallate dei fiumi Biferno e Sinarca.
La posizione collinare (un'altitudine di circa 375 metri) e la
distanza dal mare (circa 10 chilometri) rendono il paese
godibile nella stagione estiva, quando il centro diviene attivo
nelle manifestazioni popolari e turistiche.
L'origine del nome vede gli studiosi cimentarsi in appassionati
dibattiti: forse deriva dalla guglia (Typha latifolia),
pianta acquatica che nasce copiosamente sulle rive del fiume
Biferno e che bagna le pendici del colle più alto; forse deriva
dalla combinazione di Colle-Nisyus (Colle di Nisio
o Niso), che alluderebbe a Bacco e al vino, vino,
peraltro, di buona qualità che si produce in varie zone dei
colli.
Il dato su cui non ci sono dubbi è che Guglionesi è il comune
più vasto, per estensione territoriale, della regione Molise.
Il borgo, di origine medioevale, si sviluppa lungo tre assi
principali, collegati da una rete di vicoli caratteristici, che
spesso portano la denominazione di personaggi più o meno
importanti nel panorama nobiliare della zona (strada Galterio,
strada Guiscardo, strada Adamo Santella, vico
Girolamo Magliano, vico monsignor Cesare Ferranzio,
vico Bruzio Presente, vico arciprete Diego De Marinis,
vico Enea e Giuseppe D'Aloisio, etc.), e che hanno vissuto,
oppure hanno gloriosi richiami toponomastici, nel paese.
La memoria popolare tramanda varie tradizioni che, oggi,
è possibile provare a rivivere anche nelle fattezze monumentali.
Partendo da una fontana medioevale di apprezzabile valore architettonico,
nel gergo locale nota come Fente de nalle (da tradursi in Fonte di Nallo,
per la traduzione in vernacolo anche come
la Fonte del diavolo), si arriva al centro storico,
dove si conservano i ruderi di un castello d'origine longobarda,
chiamato dal volgo Castello da capo e risalente all'XI
secolo.
Il castello sorgeva nella parte più alta del paese, nella zona
più strategica del colle, e completava una cinta muraria che
proteggeva il centro storico, lì dove si trovavano i monumenti più
antichi.
Videoguida
["Guglionesi. Guida culturale e turistica" / Abstract: pp. 8-9]
×
Fuori porta
Entrance to the historic center - Built between the 10th and 11th centuries, after the destruction of the ancient city of Usconio (Roman times),
the town of Guglionesi extends over three hills, which rise from the Adriatic coast and dominate the fertile valleys of the Biferno and Sinarca rivers.
The hilly position (an altitude of about 375 meters) and the distance from the sea (about 10 kilometers) make the town enjoyable in the summer season,
when the center becomes active in popular and tourist events.
The origin of the name sees scholars engage in passionate debates: perhaps it derives from the spire (Typha latifolia),
an aquatic plant that grows abundantly on the banks of the Biferno river and which bathes the slopes of the highest hill;
perhaps it derives from the combination of Colle-Nisyus (Colle di Nisio or Niso), which would allude to Bacchus and wine,
a good quality wine that is produced in various areas of the hills.
The data on which there is no doubt is that Guglionesi is the largest municipality, by territorial extension, of the Molise region.
The village, of medieval origin, develops along three main axes, connected by a network of characteristic alleys,
which often carry the name of more or less important characters in the noble panorama of the area (Galterio road,
Guiscardo road, Adamo Santella road, vico Girolamo Magliano, vico monsignor Cesare Ferranzio, vico Bruzio Presente,
vico archpriest Diego De Marinis, vico Enea and Giuseppe D'Aloisio, etc.), and who have lived, or have glorious
toponymic references, in the town. Popular memory handed down various traditions that, today, it is possible to try
to relive even in the monumental features.
Starting from a medieval fountain of appreciable architectural value, in the local
jargon known as Fente de nalle (to be translated into Fonte di Nallo, for the translation
into the vernacular also as the Fonte del diavolo), we arrive at the historic center, where the ruins
are preserved of a castle of Lombard origin, called by the common people Castello da Capo and dating back to the 11th century.
The castle stood in the highest part of the town, in the most strategic area of the hill, and completed a wall that protected
the historic center, where the oldest monuments were located.
["Guglionesi. Guida culturale e turistica" / Abstract: pp. 8-9 / translate.google.it]
Centro storico
Guglionesi, Via Roma
-
pp. 8-9
2
Santa Maria Maggiore Chiesa e cripta
×
Santa Maria Maggiore
Chiesa e cripta -
La Collegiata di Santa Maria Maggiore, dedicata all'Assunzione della Vergine Maria, occupa il cuore del centro storico di Guglionesi, con l’accesso da
Piazza XXIV maggio, dove si conservano antichi portici. La facciata in pietra arenaria, rivolta a settentrione e sobria nello stile barocco,
presenta tre portali di accesso alle navate interne del monumento.
Lo stemma sovrastante il portale centrale raffigura l'emblema ducale di Guglionesi, adottato dalla Comunità civica e religiosa.
La chiesa madre di Guglionesi, in posizione baricentrica
nell'urbanistica ad impianto medioevale, conserva a ponente la parte absidale dell'antica
chiesa romanica in corrispondenza del presbiterio originario e della splendida cripta nella quale furono deposte
le sacre reliquie dell'abate Adamo (990/1060-1070), benedettino nato
e vissuto in queste zone, e dall'anno 1102 santo Patrono, festeggiato il
2 e il 3 giugno allorché viene rievocata la Prima traslazione delle
sacre reliquie con il ritorno del carro trainato dai buoi in località "fuori porta".
Nel corso della seconda metà del XVI secolo, in spirito
religioso di Controriforma, la cripta fu interessata dai lavori
di affresco ad evocazione michelangiolesca, con un ciclo
pittorico dedicato alla Genesi biblica che interessò le
volte a crociera dell'intero ambiente medioevale; nel XVI secolo fu
allestita anche una cinquecentesca Cappella di Sant'Adamo,
laterale e contigua con lo spazio della cripta, dove fu
collocata la statua argentea con le reliquie del santo Patrono.
Gli affreschi raffigurano episodi biblici ed evidenziano
richiami artistici ispirati alla corrente manierista del
tempo, tanto da rievocare forme, colori e
sfumature delle composizioni e delle figure michelangiolesche
realizzate nella Cappella sistina della Città del Vaticano in Roma. All'interno dell'edificio sacro la chiesa di
Santa Maria Maggiore si presenta nello stile barocco dell'architettura settecentesca,
ricostruita nel XVIII secolo, tra il 1746 e il 1796, su uno schema planimetrico a croce latina, a tre navate con transetto.
Il campanile, opera risalente agli inizi del XVIII secolo, è
annoverato tra le torri campanarie
più imponenti del territorio diocesano e del Molise.
La Collegiata di Santa Maria Maggiore merita una visita anche per alcune tele dipinte con vari temi dell'arte sacra,
opere di pittori provenienti dalla scuola napoletana del XVIII secolo, e per una
serie di tavole dipinte di pregiatissima fattura rinascimentale;
tre opere d'arte risalgono all'anno 1505 e sono state firmate da Michele Greco da Lavelona (ossia
di Valona in Albania), maestro crivellesco, probabile famulo di bottega presso il noto
pittore veneziano Carlo Crivelli.
Videoguida
DA VEDERE
La cripta della chiesa di
Santa Maria Maggiore
XI-XII secolo
/ Romanico / Architettura
La cappella di Sant'Adamo abate e la cripta con
gli affreschi michelangioleschi a tema biblico (Genesi)
XVI secolo / Autore ignoto (ambito
romano) / Affreschi
Il tesoro degli argenti /
Reliquario in argento a mezza figura di Sant'Adamo abate
XVIII-XIX secolo / Autori vari / Alessandro Nelli
Il polittico della Madonna con Bambino
tra i Santi
Giovanni Battista e Adamo di Guglionesi con Pietà in
cuspide
1505 / Michele Greco da Valona / Tempera su tavola
Il trittico della Madonna
(delle Grazie) con Bambino
tra i Santi Sebastiano e Rocco
1505 / Michele Greco da Valona / Tempera su tavola
L'Assunzione della Vergine (Madonna della Cintola e San
Tommaso)
1505 / Michele Greco da Valona / Tempera su tavola
Il trittico della Madonna con Bambino tra i Santi Pietro
e Paolo
1508 / Autore ignoto / Tempera su tavola
La Madonna con Bambino e San Giovanni Battista
XVI secolo / Autore ignoto / Tempera su tavola
La Madonna della Purità (Madonna con Bambino)
XVI-XVII secolo / Autore ignoto / Olio su tavola
Il polittico di Santa Lucia tra i Santi Lorenzo e
Leonardo (e Madonna con Bambino in cuspide)
XVI secolo / Autore ignoto / Tempera su tavola
Il polittico dell'Assunzione di Maria Vergine tra i
Santi Giovanni Battista, Pietro apostolo, Paolo proto
apostolo e Girolamo (con tre figure episcopali del
Cinquecento nella scena sacra)
1572 / Bottega di Marco Pino da Siena / Olio su tavola
La Messa di Sant'Adamo abate benedettino, Patrono di Guglionesi
1796 / Pietro Bardellino / Olio su tela
L'Ultima Cena del Signore ("Coena Domini")
XIX secolo / Ferdinando Castiglia / Olio su tela
["Guglionesi. Guida culturale e turistica" / Abstract: pp. 11-123]
×
The church of Saint Mary Major
Church and crypt - The Collegiate Church of Santa Maria Maggiore, dedicated to the Assumption of the Virgin Mary, occupies the heart of the historic center of Guglionesi, with access from
Piazza XXIV Maggio, where ancient arcades are preserved. The sandstone facade, facing north and sober in the Baroque style,
it has three access portals to the internal naves of the monument.
The coat of arms above the central portal depicts the ducal emblem of Guglionesi, adopted by the civic and religious community.
The mother church of Guglionesi, in a central position
in the medieval town planning, it preserves the apse part of the old one to the west
Romanesque church in correspondence with the original presbytery and the splendid crypt in which they were deposited
the sacred relics of Abbot Adam (990 / 1060-1070), a Benedictine born
and lived in these areas, and from the year 1102 patron saint, celebrated on
2 and 3 June when the first translation of the
sacred relics with the return of the cart pulled by oxen to the "out of
town" (fuori porta) locality.
During the second half of the sixteenth century, in spirit
religious of Counter-Reformation , the crypt was affected by the works
of a fresco evoking Michelangelo, with a cycle
pictorial dedicated to the Biblical Genesis which interested the
cross vaults of the entire medieval environment; in the sixteenth century it was
a sixteenth-century Chapel of Sant'Adamo has also been set up,
lateral and contiguous with the space of the crypt, where it was
placed the silver statue with the relics of the patron saint. The frescoes depict biblical episodes and highlight
artistic references inspired by the mannerist current of
time, enough to evoke shapes, colors and
nuances of the compositions and of the Michelangelo figures
realized in the Sistine Chapel of the Vatican City in Rome. Inside the sacred building the church of
Santa Maria Maggiore is presented in the Baroque style of eighteenth-century architecture,
rebuilt in the 18th century on a Latin cross plan, with three naves with transept.
The bell tower, a work dating back to the early eighteenth century, is
counted among the bell towers
most impressive of the diocesan territory and of Molise.
The Collegiate Church of Santa Maria Maggiore is also worth a visit for some canvases painted with various themes of sacred art,
works by painters from the Neapolitan school of the eighteenth century, and for one
series of painted tables of the finest Renaissance workmanship;
three works of art date back to the year 1505 and were signed by Michele Greco da Lavelona (i.e.
of Valona in Albania), master of Crivelli, probable famulo di bottega at the well-known
Venetian painter Carlo Crivelli .
TO WATCH
The crypt of the church of Santa Maria Maggiore 11th-12th century / Romanesque / Architecture
The chapel of Sant'Adamo abate and the crypt with Michelangelo's biblical frescoes (Genesis)
16th century / Unknown author (Roman area) / Frescoes 16th century / Unknown author (Roman area) / Frescoes
The silver treasure / Silver half-figure reliquary of Saint Adam the Abbot
18-19th century / Various authors / Alessandro Nelli
The polyptych of the Madonna and Child with Saints John the Baptist and Adam by Guglionesi with Pietà on the cusp
1505 / Michele Greco da Valona / Tempera on wood
The triptych of the Madonna (delle Grazie) with Child and Saints Sebastian and Rocco
1505 / Michele Greco da Valona / Tempera on wood
The Assumption of the Virgin (Madonna della Cintola and San Tommaso)
1505 / Michele Greco da Valona / Tempera on wood
The triptych of the Madonna and Child between Saints Peter and Paul
1508 / Unknown author / Tempera on wood
The Madonna and Child with Saint John the Baptist
16th century / Unknown author / Tempera on wood
The Madonna della Purità (Madonna with Child)
16-17th century / Unknown author / Oil on wood
The polyptych of Saint Lucia between Saints Lorenzo and Leonardo (and Madonna and Child on the cusp)
16th century / Unknown author / Tempera on wood
The polyptych of the Assumption of the Virgin Mary between Saints John the Baptist, Peter the apostle, Paul the proto apostle and Jerome (with three sixteenth-century episcopal figures in the sacred scene)
1572 / Workshop of Marco Pino da Siena / Oil on wood
The Mass of Saint Adam Benedictine Abbot, Patron of Guglionesi
1796 / Pietro Bardellino / Oil on canvas
The Last Supper of Jesus (Coena Domini)
19th century / Ferdinando Castiglia / Oil on canvas
["Guglionesi. Guida culturale e turistica" / Abstract: pp. 11-123 / translate.google.it]
Centro storico
Guglionesi, Piazza XXIV maggio
9-12/16-19
pp. 11-123
3
San Nicola di Bari Chiesa e cripta
×
San Nicola di Bari
Chiesa e cripta -
Il monumento di Guglionesi più noto nel panorama architettonico nazionale
è la chiesa di San Nicola. Le fonti archivistiche segnalano
a Guglionesi una chiesa dedicata a San Nicola già al
1049, addirittura prima della traslazione a Bari delle sue
reliquie, avvenuta nel maggio del 1087. Con molta probabilità, la
chiesa citata dai documenti storici è la stessa che ancora oggi si
ammira nell'architettura romanica delle sue facciate e in modo particolare nei resti di una cripta rinvenuta nel 1970
durante alcuni lavori di restauro.
Notevoli sono anche gli elementi di scultura architettonica
conservati nell'edificio, tra i quali la lunetta del portale
dove sono raffigurati un leone e un grifone in atteggiamento di
sfida (nell'eterna lotta tra il bene e il male), un orante e due
rosette in bassorilievo. L'architettura romanica delle facciate
è caratterizzata da una serie di archi aggettanti che poggiano
in modo alterno su lesene e mensoline. Sulla facciata principale
si trova un oculo a modo di rosone senza raggiera, realizzato
con conci piramidali disposti a colori alternati.
Lo spazio architettonico interno della chiesa conserva molti
elementi originari, sebbene l'ultimo restauro abbia richiesto
l'integrazione in stile di varie parti strutturali.
Misterioso il dipinto su una colonna laterale della navata interna della chiesa: una croce
inconfondibile nella forma e nel colore vermiglio dell'epopea templare.
Videoguida
DA VEDERE
La facciata della chiesa di San Nicola di Bari
XI-XII secolo / Romanico / Architettura
L'interno della chiesa di San Nicola di Bari
XI-XII secolo / Romanico / Architettura
La cripta della chiesa di San Nicola di Bari
XI-XII secolo / Romanico / Architettura
["Guglionesi. Guida culturale e turistica" / Abstract: pp. 141-161]
×
The church of St. Nicholas of Bari
Church and crypt - The best-known monument of Guglionesi in the national architectural panorama is the church of San Nicola.
Archival sources report in Guglionesi a church dedicated to St. Nicholas as early as 1049, even before
the transfer of his relics to Bari in May 1087. Most likely, the church mentioned in historical documents
is the same one that can still be admired today. in the Romanesque architecture of its facades and in particular
in the remains of a crypt found in 1970 during some restoration works.
Also noteworthy are the architectural sculpture elements preserved in the building, including the lunette
of the portal where a lion and a griffin are depicted in an attitude of defiance (in the eternal struggle between
good and evil), a praying person and two rosettes in bas-relief. The Romanesque architecture of the facades is
characterized by a series of projecting arches resting alternately on pilasters and corbels.
On the main façade there is an oculus in the form of a rose window without a radial pattern,
made with pyramidal ashlars arranged in alternating colors. The internal architectural space of the church
retains many original elements, although the last restoration required the integration in style of various structural parts.
The painting on a side column of the internal nave of the church is mysterious: an unmistakable cross in the
shape and vermilion color of the Templar epic.
TO WATCH
The facade of the church of San Nicola di Bari
11th-12th century / Romanesque / Architecture
The interior of the church of San Nicola di Bari
11th-12th
century / Romanesque / Architecture
The crypt of the church of San Nicola di Bari
11th-12th century / Romanesque / Architecture
["Guglionesi. Guida culturale e turistica" / Abstract: pp. 141-161 / translate.google.it]
Centro storico
Guglionesi, Corso Conte di Torino
9-12/16-19
pp. 141-161
4
Belvedere del Portello Veduta panoramica
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Belvedere del Portello
Veduta panoramica - Dopo la monumentale chiesa romanica di San Nicola di Bari, passeggiando verso la parte terminale di
Corso Conte di Torino (fino alla seconda metà del XIX secolo per la toponomastica antica la strada
centrale preservava il titolo di Strada Usconio
si raggiunge uno dei più belli tra i panorami collinari del
Molise adriatico, con
l'orizzonte che spazia dalle isole Tremiti
ai rilievi appenninici del Matese e delle Mainarde nel Volturno.
Con il sacro Monte di San Michele Arcangelo e con la custodia terrena
delle spoglie mortali di San Pio da Pietrelcina in San Giovanni
Rotondo, il Gargano si mostra nel suo promontorio, che misticamente domina l'orizzonte del mare adriatico e la fertile terra pugliese della Capitanata.
DA VEDERE
Belvedere, con straordinaria stazione di osservazione
paesaggistica nel punto più alto della collina di
Guglionesi, e breve percorso per il trakking alle
pendici del centro storico
XXI secolo / Panoramica / Architettura
["Guglionesi. Guida culturale e turistica" / Abstract: pp. 163-165]
×
Belvedere del Portello
Panoramic view - After the monumental Romanesque church of San Nicola di Bari, walking towards the end of Corso
Conte di Torino (up to the second half of the nineteenth century due to the ancient toponymy, the central
road preserved the title of Strada Usconio one of the most beautiful hilly panoramas of the Adriatic Molise,
with the horizon ranging from the Tremiti islands to the Apennine reliefs of
Matese and Mainarde in the Volturno.
With the sacred Mount of San Michele Arcangelo and the earthly custody of the mortal remains of San Pio da
Pietrelcina in San Giovanni Rotondo, the Gargano shows itself in its promontory, which mystically dominates
the horizon of the Adriatic sea and the fertile Apulian land of the Capitanata.
TO WATCH
Belvedere, with an extraordinary landscape observation station at the highest point of the Guglionesi hill, and a short path for trekking on the slopes of the historic center
21st century / Panoramic / Architecture
["Guglionesi. Guida culturale e turistica" / Abstract: pp. 163-165 / translate.google.it]
Centro storico
Guglionesi, Via Capitano Verri
-
pp. 163-165
5
Castello da Capo Ruderi della città turrita
×
Castello da Capo
Ruderi della città turrita - Nell’XI secolo il territorio di Guglionesi è stato interessato da un processo di incastellamento,
in una prima fase di costituzione sotto il dominio bizantino-longobardo e successivamente
potenziato nel contesto dall’espansione normanna.
Il residuo rudere della città turrita e fortificata dall'XI secolo è detto dal volgo Castello da Capo.
["Guglionesi. Guida culturale e turistica" / Abstract: pp. 167-173]
×
Capo Castle
Ruins of the medieval castle and the fortified city - In the 11th century the territory of Guglionesi was affected by a process of fortification,
in a first phase of constitution under the Byzantine-Longobard dominion and subsequently
strengthened in the context by the Norman expansion. The residual ruin of the turreted and
fortified city from the 11th century is called Castello da Capo by the vulgar.
["Guglionesi. Guida culturale e turistica" / Abstract: pp. 167-173 / translate.google.it]
Centro storico
Guglionesi, Via Capitano Verri
-
pp. 167-173
6
Sant'Antonio di Padova Chiesa e resti conventuali
×
Sant'Antonio di Padova
Chiesa e resti conventuali -
La fondazione del complesso conventuale di San Francesco d’Assisi a Guglionesi risale almeno all'anno 1282, anno in cui
l'originario cenobio è citato in un’antica statistica che segnalò
l'elenco dei conventi della
Custodia di Civitate. Fondato il convento, dunque, poco dopo la morte
(1226) di San Francesco, la chiesa (solo dal XX secolo
sotto il titolo di Sant'Antonio di
Padova) testimonia la lunga presenza francescana nel borgo.
La chiesa, nel titolo ecclesiastico fondativo dedicata a San Francesco d'Assisi, fu completata nel tardo
medioevo, tra il XIII e il XIV secolo, in stile gotico-pugliese
e rientrava in un complesso conventuale, edificato dai Minori
Conventuali francescani ed ospitato all'interno della cinta muraria
del borgo turrito.
Diversi elementi architettonici originari della chiesa si
conservano sulle facciate: i resti di un rosone disegnato da una
serie di palmette che ne tracciano l'imponenza radiale; il
portale in pietra, sovrastato da una lunetta scandita da una
serie alternata di pigne e grappoli d'uva, iconograficamente molto stilizzati; le
monofore slanciate che terminano con un arco trilobato in
arenaria.
All'interno la chiesa si presenta in stile barocco, secondo un
rinnovamento del complesso conventuale avvenuto dapprima intorno
al XVI secolo e successivamente, nell'attuale stile architettonico, nella prima metà
del XVIII secolo.
In una nicchia della parete di meridione sono conservati i frammenti di un affresco
cinquecentesco che rievoca una Natività
nella dedizione francescana.
Di pregevole qualità artistica nell'edificio sacro si conserva il simulacro in legno policromo dell'Immacolata, opera d'arte della prima metà del XVIII secolo e realizzata dallo scultore Domenico Antonio Lupo.
I dipinti presenti nelle volte e nelle
pareti, invece, furono realizzati negli anni Venti dello scorso
secolo, commissionati dalla Confraternita di Sant'Antonio di Padova (fondata con regio decreto l'11 gennaio del 1832) a un pittore locale vissuto nel borgo, Nicola Iacobitti da Palata.
Videoguida
DA VEDERE
La facciata della chiesa di Sant'Antonio di Padova
XIII-XIV secolo / Gotico / Architettura
I resti del convento di San Francesco d'Assisi
XIII-XIV secolo / Gotico / Architettura
La Natività del Signore
XVI secolo / Autore ignoto / Affresco
La statua dell'Immacolata Vergine Maria
XVIII secolo / Domenico Antonio Lupo / Scultura in legno
policromo
["Guglionesi. Guida culturale e turistica" / Abstract: pp. 181-195]
×
The church of Saint Anthony of Padua
Church and remains of the convent of San Francesco d'Assisi - The foundation of the convent of San Francesco d’Assisi in Guglionesi dates back at least to the year 1282, the year in which
the original monastery is mentioned in an ancient statistic that he reported
the list of the convents of the
Custody of Civitate. Therefore, the convent was founded shortly after his death
(1226) of San Francesco, the church (only from the 20th century
under the title of Sant'Antonio di
Padua) testifies to the long Franciscan presence in the village.
The church, in the founding ecclesiastical title dedicated to St. Francis of Assisi, was completed late
Middle Ages, between the 13th and 14th centuries, in the Apulian-Gothic style
and was part of a convent complex, built by the Minori
Conventuals and housed within the walls
of the turreted village.
Several original architectural elements of the church are
retain on the facades: the remains of a rose window designed by a
series of palmettes that trace its radial grandeur; the
stone portal, surmounted by a lunette marked by a
alternating series of pine cones and bunches of grapes, iconographically very stylized; the
slender single lancet windows ending in a trefoil arch in
sandstone.
Inside, the church is in Baroque style, according to a
renovation of the conventual complex that first took place around it
to the sixteenth century and later, in the current architectural style, in the first half
of the eighteenth century.
Fragments of a fresco are preserved in a niche on the southern wall
16th century which evokes a Nativity
in Franciscan dedication.
Of valuable artistic quality in the sacred building is preserved the polychrome wooden simulacrum of the Immaculate, a work of art from the first half of the 18th century and created by the sculptor Domenico Antonio Lupo.
The paintings present in the vaults and in the
walls, on the other hand, were built in the 1920s
century, commissioned by the Confraternity of Sant'Antonio di Padova (founded by royal decree on 11 January 1832) to a local painter who lived in the village, Nicola Iacobitti from Palata.
TO WATCH
The facade of the church of Sant'Antonio di Padova
14th century / Gothic / Architecture
The remains of the convent of San Francesco d'Assisi
14th century / Gothic / Architecture
The Nativity of Jesus
16th century / Unknown artist / Fresco
The statue of the Immaculate Virgin Mary
18th century / Domenico Antonio Lupo / Polychrome wood sculpture
["Guglionesi. Guida culturale e turistica" / Abstract: pp. 181-195 / translate.google.it]
Centro storico
Guglionesi, Via Giandomenico De Sanctis
9-12/16-19
pp. 181-195
7
San Felice martire Chiesa (già Santi Cosmo e Damiano)
×
San Felice martire
Chiesa (già Santi Cosmo e Damiano) - La chiesa di San Felice, originariamente dedicata ai Santi Cosmo e Damiano, era annessa alle pertinenze del
Palazzo ducale della famiglia napoletana dei Caracciolo, risalendo al XVIII secolo allorché l’antica cappella nobiliare fu ampliata.
A seguito del matrimonio feudale tra i Caracciolo di Celenza
(duchi di Guglionesi) e i D'Avalos di Vasto, la chiesa di
San Felice fu arricchita di arredi e paramenti sacri risalenti
alla seconda metà del XVIII secolo, in particolare dopo l'arrivo
del corpo santo di San Felice martire grazie alla richiesta
devozionale, presso il Papa della Santa Chiesa di Roma, da parte
della duchessa Cosima Antonia Caracciolo.
DA VEDERE
Il blasone della famiglia Caracciolo, realizzato dalla
duchessa Cosima Antonia Caracciolo 1761
/ Autore ignoto / Scultura in pietra
Il blasone del matrimonio feudale tra i Caracciolo di
Guglionesi (il leone rampante) e i D'Avalos di Vasto (la
torre medioevale) XVIII secolo / Autore ignoto / Scultura in pietra
Il sacro corpo di San Felice
martire, con preziosi
paramenti settecenteschi e teca-reliquiario in legno
policromo
XVIII secolo / Autore ignoto / Reliquario-teca in legno
policromo
["Guglionesi. Guida culturale e turistica" / Abstract: pp. 197-207]
×
The church of Saint Felice martyr
Church (formerly Saints Cosmo and Damiano) - The church of San Felice, originally dedicated to Saints Cosmo and Damiano, was annexed to
the appurtenances of the Ducal Palace of the Neapolitan Caracciolo family, dating back to
the 18th century when the ancient noble chapel was enlarged.
Following the feudal marriage between the Caracciolo di Celenza (dukes of Guglionesi)
and the D'Avalos of Vasto, the church of San Felice was enriched with sacred furnishings
and vestments dating back to the second half of the eighteenth century, in particular after the
arrival of the body saint of San Felice martyr thanks to the devotional request, to the Pope of the
Holy Church of Rome, by the Duchess Cosima Antonia Caracciolo.
TO WATCH
The coat of arms of the Caracciolo family, made by the Duchess Cosima Antonia Caracciolo
1761 / Unknown author / Stone sculpture
The coat of arms of the feudal marriage between the Caracciolo di Guglionesi (the rampant lion) and the D'Avalos di Vasto (the medieval tower) 18th century / Unknown artist / Stone sculpture
The sacred body of San Felice martyr, with precious eighteenth-century vestments and a reliquary-reliquary in polychrome wood
18th century / Unknown author / Reliquary-case in polychrome wood
["Guglionesi. Guida culturale e turistica" / Abstract: pp. 197-207 / translate.google.it]
Centro storico
Guglionesi, Via Galterio
In restauro
pp. 197-207
8
Santissimo Rosario Chiesa (già San Rocco)
×
Santissimo Rosario
Chiesa (già San Rocco) - La facciata della chiesa del Santissimo Rosario, orientata a ponente, si presenta senza elementi decorativi, a forma rettangolare, con le aperture circoscritte in pietra arenaria.
Il campanile in stile è stato, architettonicamente, ricostruito
alla fine del XX secolo.
Originariamente sotto il titolo di chiesa di San Rocco, intorno al 1576 fu
insediata nella stessa chiesa la Confraternita del Santissimo
Rosario, variando il titolo ecclesiastico del monumento in
chiesa del Santissimo Rosario per
gli eventi legati alla battaglia di Lepanto
dell'anno 1571 (a memoria generazionale
i due anni 1571/6 sono incisi sull'architrave del portale della
chiesa).
Dalle eredità devozionali del vescovo Cesare Ferrante (nel 1561/62 teologo al Concilio di Trento e
dal 1569 elevato a Vescovo di
Termoli) e della Confraternita del Santissimo Rosario la chiesa
conserva un pregevole patrimonio storico-artistico tra gli
arredi liturgici.
Le "pianelle di Ferrante", presenti nella soffitta "pittata" del tetto,
in una lettura iconografica e coeva testimoniano la Riforma e la Controriforma
vissute dalla Chiesa cristiana di Roma nel corso del XVI secolo.
DA VEDERE
La Madonna con Bambino tra i Santi Domenico e Caterina
da Siena, con la raffigurazione dei Misteri del
Santissimo Rosario
XVI secolo / Autore ignoto / Olio su tavola
"Le pianelle di Ferrante",
riferimenti
simbolici agli eventi del XVI secolo, dalla Riforma luterana
alla Controriforma, e alla dedicazione della
chiesa alla
Vergine Maria del Santissimo Rosario
XVI secolo / Autore ignoto / Pianelle in cotto e dipinte
La statua di San Rocco
XVII-XVIII secolo / Autore ignoto / Scultura in legno
policromo
["Guglionesi. Guida culturale e turistica" / Abstract: pp. 209-221]
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Ruins of the "Capo castle"
Church (formerly San Rocco) - The facade of the church of the Santissimo Rosario, oriented to the west, has no decorative elements, rectangular in shape, with limited openings in sandstone.
The bell tower in style has been architecturally rebuilt
at the end of the 20th century.
Originally under the title of Chiesa di San Rocco, around 1576 it was
the Confraternity of the Blessed Sacrament established in the same church
Rosario, varying the ecclesiastical title of the monument in
church of the Most Holy Rosary for
the events related to the battle of Lepanto
of the year 1571 (from generational memory
the two years 1571/6 are engraved on the architrave of the portal of the
church) .
From the devotional inheritances of Bishop Cesare Ferrante (in 1561/62 theologian at the Council of Trent and
from 1569 elevated to Bishop of
Termoli) and the Confraternity of the Holy Rosary the church
retains a valuable historical and artistic heritage among
liturgical furnishings.
The Ferrante's slippers, present in the attic "painted" of the roof ,
in an iconographic and contemporary reading they testify to the Reform and the Counter-Reformation
lived by the Christian Church of Rome during the sixteenth century.
TO WATCH
The Madonna and Child between Saints Dominic and Catherine of Siena, with the depiction of the Mysteries of the Most Holy Rosary
16th century / Unknown author / Oil on the table
"Le pianelle di Ferrante", symbolic references to the events of the 16th century, from the Lutheran Reformation to the Counter-Reformation, and to the dedication of the church to the Virgin Mary of the Most Holy Rosary
16th century /
Unknown author / Terracotta and painted tiles
La statua di San Rocco
18-19th ury /
Unknown author / Polychrome wood sculpture
["Guglionesi. Guida culturale e turistica" / Abstract: pp. 209-221 / translate.google.it]
Centro storico
Guglionesi, Largo Giuseppe Garibaldi
9-12/16-19
pp. 209-221
9
Castellara Chiesa di Santa Maria delle Grazie
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Castellara
Chiesa di Santa Maria delle Grazie - Dai ruderi del castello decadente, nella metà del XVII secolo fu costruito un convento francescano. Al vescovo di Termoli
Girolamo Cappello (16 novembre 1626–1643) è legata la memoria della fondazione del
convento dei Cappuccini.
La chiesa di Santa Maria delle Grazie fu benedetta
dall'arcivescovo Giulio Caracciolo; nel transetto laterale (a
sinistra) la cappella fu destinata a tomba di famiglia dei
Caracciolo, duchi di Celenza e marchesi di Guglionesi nel corso
del XVIII secolo fino alla caduta del feudalesimo.
DA VEDERE
Monumento dedicato
ai guglionesani "Caduti in tutte le guerre", con il sacrario militare nella chiesa degli ex Cappuccini XX secolo
/ Achille Pace / Bronzo
La Madonna col Bambino, Sant'Anna madre di Maria e San Felice da Cantalice XVIII
secolo / Autore ignoto / Olio su tela
I resti del convento francescano degli ex Cappuccini, attuale centro civico culturale "Corrado Gizzi". XVIII secolo /
Architettura
["Guglionesi. Guida culturale e turistica" / Abstract: pp. 232-241]
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Castellara
Public garden and church of Santa Maria delle Grazie (former Capuchin convent) - From the ruins of the decaying castle, a Franciscan convent was built in the mid-17th century.
The memory of the foundation of the Capuchin convent is linked to the bishop of Termoli Girolamo Cappello (November 16, 1626 - 1643).
The church of Santa Maria delle Grazie was blessed by the archbishop Giulio Caracciolo; in the lateral transept
(on the left) the chapel was used as a family tomb of the Caracciolo, dukes of Celenza and marquises
of Guglionesi during the eighteenth century until the fall of feudalism.
TO WATCH
The monument dedicated to the Guglionese "Fallen in all wars", with the military shrine in the church of the former Capuchins
20th century / Achille Pace / Bronze plates
The Madonna and Child, Sant'Anna mother of Mary and San Felice da Cantalice
18th century / Unknown author / Oil painting on canvas
The remains of the Franciscan convent of the former Capuchins, the current "Corrado Gizzi" civic cultural center
17th century / Architecture
["Guglionesi. Guida culturale e turistica" / Abstract: pp. 232-241 / translate.google.it]
Centro storico
Guglionesi, Viale Mons. Carlo Maglia
In restauro
pp. 232-241